Basta fare qualche chilometro per le strade di una città, ma anche attraverso una zona di campagna o di montagna, per vedere un cantiere in cui si sta realizzando una casa, un palazzo, un ponte un muro di contenimento, insomma… una struttura in cemento armato.

La continua espansione dei centri urbani e la manutenzione che deve essere fatta alle infrastrutture sono fattori che rendono quasi impossibile che chiunque intercetti nelle proprie giornate degli operai alle prese con questo resistente materiale da costruzione.

La storia del cemento: dalla malta al calcestruzzo armato

Sembra fantascienza pensare che la costruzione di strutture attraverso qualcosa di simile al cemento risalga addirittura all’antico Egitto, ma questa è la realtà dei fatti.

L’impiego di malta di gesso per unire pietre, quindi per realizzare muri, era una consuetudine degli egizi già tremila anni prima della nascita di Cristo.

Ai giorni d’oggi sempre una banalità l’utilizzo di un materiale legante per consolidare una pila ben disposta di pietre o mattoni, ma fino a quel periodo un’opera muraria veniva realizzata a secco.

In epoca romana venne aggiunta alla malta a base di calce aerea, che induriva molto lentamente e solo a contatto con l’aria, la pozzolana o il cocciopesto, permettendo così al composto di calcestruzzo di indurire più rapidamente e anche a contatto con l’acqua.

Questa tecnologia venne utilizzata fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, poi ripresa solo nel 1500, secolo in cui fu scoperta la calce idraulica che diede inizio alla realizzazione del calcestruzzo moderno.

Successivamente, lo studio di questo materiale indispensabile per la costruzione fece evolvere il calcestruzzo arrivando a due famigerati cementi: cemento Portland e il cemento a presa rapida che prende il nome dal suo inventore Parker.

Un ulteriore passaggio importante fu quello in cui vennero introdotte armature metalliche all’interno del calcestruzzo dando origine al calcestruzzo armato, o come tutti comunemente lo chiamiamo: il cemento armato.

Ciò che si è ottenuto nel corso degli anni sono materiali sempre più resistenti ai carichi e durevoli nel tempo.

Il disco diamantato: la soluzione per tagliare il cemento armato

Se è vero che ancora oggi il cemento armato è molo utilizzato in edilizia, allora bisogna anche pensare che esiste un modo per tagliarlo in caso di necessità.

Nel lavoro di cantiere non è cosa rara dover realizzare una fenditura in una lastra di cemento armato e per questo lavoro sono impiegati dischi diamantati montati su un mototroncatore o su una taglierina professionale o su una smerigliatrice.

Esistono dischi per taglio del cemento armato che devono essere utilizzati con il raffreddamento ad acqua, mentre altri sono realizzati per lavorazioni a secco. La scelta dipende dal tipo di materiale da tagliare e dal suo spessore, oltre che dai problemi che può arrecare l’acqua in certi ambienti.

Se stai cercando utensili per tagliare il cemento armato guarda dischi diamantati di Workdiamond, azienda che vanta una lunga esperienza nel settore.