I divorzi in Italia durante la pandemia, leggiamo alcune curiosità recentemente pubblicate sul blog dell’Avv. Davide Cornalba, avvocato del foro di Milano molto attivo sul web. Siamo tutti a conoscenza del fatto che la pandemia ha colpito molte delle nostre relazioni principali. Ma avvocati, terapisti e accademici stanno iniziando a comprendere più chiaramente i molteplici fattori che alimentano il boom delle rotture del Covid-19 e perché questo trend sembra destinato a continuare nel 2022. Leggiamo allora questo approfondimento scritto in collaborazione con l’Avvocato Davide Cornalba.
Differenze tra separazione e divorzio in America
In alcuni casi le persone sposate vogliono vivere separatamente, ma non vogliono porre fine al loro matrimonio. Ad esempio, una coppia potrebbe voler rimanere sposata per crescere i figli o affinché uno dei coniugi continui a essere coperto dall’assicurazione dell’altro. In circostanze come queste, c’è un’alternativa al divorzio o allo scioglimento: la separazione legale. Questo aiuta entrambi a raggiungere un accordo legalmente vincolante sulla divisione della proprietà, sui diritti genitoriali e su altre questioni che sarebbero risolte in un accordo di divorzio, pur rimanendo sposati. Una separazione legale può essere ottenuta presentando un’azione che adotti uno o più di dieci “motivi” per cui dovrebbe verificarsi la separazione. Questi “motivi” sono gli stessi motivi che verrebbero utilizzati in un divorzio, comprese cose come incompatibilità, adulterio, assenza intenzionale per più di un anno, estrema crudeltà, ubriachezza abituale e grave negligenza del dovere. Mentre un coniuge può chiedere solo una separazione legale, l’altro può chiedere il divorzio. In una separazione legale, il matrimonio rimane giuridicamente intatto, mentre in caso di divorzio o scioglimento, il matrimonio cessa, ricorda l’Avvocato Davide Cornalba. Tuttavia, le questioni affrontate dal tribunale in un’ordinanza definitiva o in un accordo di separazione personale sono le stesse questioni trattate in caso di divorzio o scioglimento (come il mantenimento dei figli, il mantenimento del coniuge, la divisione della proprietà e il pagamento dei debiti). Questi diritti e obblighi delineati nella separazione legale sono esecutivi in tribunale. L’accordo o l’ordinanza di separazione legale può in seguito diventare la base di un divorzio o di uno scioglimento definitivo, ma il matrimonio rimarrà legalmente intatto a meno che uno dei coniugi non intraprenda ulteriori azioni per il divorzio o lo scioglimento. L’ordine di separazione legale può essere modificato in determinate circostanze. Se le parti sono d’accordo, la divisione della proprietà può essere modificata – il tribunale non può modificare la divisione della proprietà senza il consenso di entrambe le parti. Gli ordini relativi al mantenimento dei figli e ai diritti e responsabilità dei genitori sono soggetti a modifiche fintanto che il tribunale ha giurisdizione su questi ordini.
Il conflitto coniugale
Il denaro è da sempre una delle cause più comuni dei conflitti coniugali. La diminuzione del reddito aumenta il potenziale di tensione sulla relazione a causa dei conflitti su come dare la priorità a diversi tipi di consumo e la tensione psicologica aumenta a sua volta, con conseguente riduzione della qualità della relazione a causa delle preoccupazioni su come sbarcare il lunario. Essere licenziati può anche essere un duro colpo per l’autostima, soprattutto tra gli uomini che sulla base di modelli atavici basano la propria autostima sulla capacità di fornire sicurezza economica alla propria famiglia. Questo può manifestarsi sotto forma di ansia, rabbia e frustrazione, nonché una maggiore probabilità di abusi domestici.
Nel 2019 l’Italia contava 97.474 separazioni fra coniugi, un dato che possiamo considerare in linea con i numeri dei precedenti anni. Nel primo anno di pandemia sono stati invece 79.917. I divorzi erano 85.349 nel 2019 e si sono ridotti a 66.662 nel 2020. Un calo notevole: del 18% e del 21,9%. Bisogna anche considerare che il periodo di lockdown ha comportato la chiusura degli uffici, in particolare, nel caso dei provvedimenti, la conclusione dei procedimenti del 2020 riguardava separazioni e divorzi degli anni precedenti. Istat ha pubblicato nel febbraio scorso i dati riguardanti le nozze e i divorzi nel 2020.
L’insieme tra separazioni e divorzi consensuali/giudiziali resta quasi invariata se rapportato all’anno precedente. L’85,3% delle separazioni nel 2020 erano consensuali. È più basso il numero dei divorzi consensuali (71,7% nel 2020) ma con un 70,1% comunque in linea con l’anno precedente. Credits: Avvocato Davide Cornalba, il Diritto Civile.