Con il termine nevrosi si indica un ampio gruppo di disturbi fisici ben riconoscibili, quali: ansia ingiustificata, depressione, attacchi di panico, ipocondria o disturbo ossessivo compulsivo, si differenziano fondamentalmente dalle psicosi, in quando il soggetto mantiene sempre un contatto più o meno diretto con la realtà.
E’ sempre dominante l’ansia con sintomi fisici e sensazioni aspecifiche, come: tachicardia, tremore, sudorazione eccessiva, vertigini o sensazione di svenimento, vampate di calore e brividi, dolori e fitte al torace.
In base alla gravità dell’ansia, possono insorgere vere e proprie fobie, come l’agorafobia, ovvero il timore degli spazi aperti, la claustrofobia paura dei luoghi chiusi, ma anche fobie sociali che implicano interazioni con altri soggetti o fobie specifiche nei riguardi di oggetti o di animali.
Molti specialisti ritengono che siano la diretta conseguenza del legame che esiste tra emozioni e rappresentazioni rimosse, che però continuano ad agire a livello del sub-conscio.
Ne segue quindi un comportamento caratterizzato da; ansia generalizzata, fobia irrazionale nei confronti di alcuni soggetti di determinati luoghi ed ossessioni, ovvero dei pensieri ripetitivi ed inquietanti, che minano la qualità della vita e delle azioni giornaliere.
Lo stato d’animo del soggetto nevrotico è fortemente condizionato da un continuo stato ansioso, che viene adottato come forma di difesa, contro le pulsioni ritenute pericolose ed attraverso esso la persona riesce in parte a tenerle a bada.
Nel corso della vita adulta, gli eventi più spiacevoli, come un lutto o una dolorosa separazione, diventano per la persona tanto più traumatici, nella misura in cui sono in grado di evocare dei conflitti sepolti, ai quali sono affettivamente collegati.
In questi casi si rivelano utili delle sedute di psicoterapia, per tentare di portare alla luce la causa rimossa, solo in questo modo anche lo stimolo esterno perderà il suo potere ansiogeno.
Per consulenze psicologiche online: Psicologo Pescara Dott. Davide Farrace